mercoledì 31 ottobre 2007

acqua

Se andassimo in certi posti africani e raccontassimo ad un indigeno che noi, l’acqua potabile la usiamo per far sparire gli stronzi dal nostro cesso, credo che si metterebbe a ridere.
Se però riuscissimo a convincerlo che è tutto vero, allora penso che piangerebbe un’oretta al giorno per il resto della sua vita.
Ecco, credo che dovremmo pensare a questo quando facciamo la doccia o quando ci facciamo la barba lasciando scorrere l’acqua mentre ci insaponiamo.
Oppure potremmo pensare ai nostri nonni o bisnonni che lavoravano in cascina, che quando rientravano dai campi, in casa non avevano il rubinetto, ma un bel secchio d’acqua col mestolo; e che quell’acqua la si usava per una serie di cose che forse nemmeno ce le sogniamo.
Ma sì, perché non è una questione del “già tanto io l’acqua la pago”, ma una presa di coscienza del lavoro che hanno fatto i nostri predecessori per creare questa comodità: il rubinetto.
Basta farlo girare ed esce l’abbondanza.
Se provassimo a vederlo con i nostri occhi primitivi (che abbiamo ancora), ci apparirebbe tutto come un miracolo.
Ma forse siamo ormai troppo viziati per aprire di nuovo questi occhi, e così preferiamo tenere aperti i rubinetti e continuare a dormire.
Vorrà dire che ci sveglieremo quando la Natura ci mollerà una bella pappina sui denti.
Ma a quel punto mi domando se avremo ancora il tempo per riparare il danno….

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